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Libri da leggere almeno una volta nella vita

    Il lettore per eccellenza legge quantità di libri di ogni genere, apprezzandoli o criticandoli, e quasi sempre li abbandona nella propria libreria senza rileggerli quasi mai.
    Ci sono poi libri che ti scavano dentro, che segnano e lasciano una traccia di sé, un insegnamento che facciamo nostro e ci accompagna per sempre.

    Ecco alcuni dei libri che meritano di essere letti almeno una volta nella vita.

    Indice

    Il piccolo principe

    È un classico della letteratura, non solo per piccini ma soprattutto per i più grandi. Questo racconto di Antoine de Saint-Exupéry è nato per plasmare in meglio giovani menti e far riflettere quelle mature, attraverso le vicende di questo bambino, un principe proveniente da un altro pianeta. Il piccolo, attraverso molti incontri fatti in altri mondi, capisce che ciò che aveva lasciato e disprezzato, è in realtà ciò che conta di più per lui. Dunque il più grande insegnamento di questo libro è dare importanza al sentire col cuore, a prescindere dalle apparenze. Memorabile la citazione: “L’essenziale è invisibile agli occhi“.

    Se questo è un uomo

    Primo Levi narra, come un pugno nello stomaco, la vita all’interno di un lager nazista. Attraverso questa cruda narrazione dei fatti, Primo Levi apre una finestra al lettore su quanto un uomo possa essere degradato da parte di un altro animo deviato. Il tutto avviene senza che mai si perda di vista la dignità umana, seppure questa sia stata messa in condizioni di puro terrore e disumanità estrema.

    Madame Bovary

    “Madame Bovary” di Gustave Flaubert racconta le vicissitudini di Emma che, pur sposata con modesto medico di campagna, Charles Bovary, sfugge alla semplice vita di un villaggio della Normandia, tradendo il marito più volte. Arriva al punto di dedicarsi ad una vita lussuosa pur non avendone le possibilità economiche: le tante difficoltà la porteranno al suicidio. Flaubert condanna in queste intense pagine quel romanticismo stereotipato che ha portato Emma alla tragica fine, vittima di quell’insoddisfazione psicologica e sociale oggi nota come bovarismo.

    Il vecchio e il mare

    Ernest Hemingway narra magistralmente la storia di Santiago, pescatore che dopo tante sfortune, riesce finalmente a pescare un grosso Marlin di 5 metri. Ma, ritornando verso il porto, uno squalo divora la preda. L’atteggiamento del vecchio pescatore è racchiusa in una emblematica frase: “Ora non è tempo per pensare a ciò che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che c’è”. Santiago affronta un destino beffardo con coraggio, forza ed onestà, in una metafora della vita che insegna a perseverare determinati, nonostante le avversità della vita.

    Anna Karenina

    Un’altra donna vinta dai suoi sogni e passioni è l’Anna Karenina di Lev Tolstoj: in tal caso la donna è vittima non dei suoi sogni ma dei suoi ideali. Lei abbandona la famiglia e l’agiatezza, per seguire l’amore appassionato per Vrònskij. Ma l’idillio iniziale è presto spazzato via dalla mancanza del figlio e di quel mondo sfarzoso che tanto la adorava. La gelosia per il suo amato la consuma, fino a portarla alla morte. Tolstoj evidenzia inoltre come esistano varie forme di amore, alcune inquadrate in rigidi schemi, altre libere come quello che provava Anna, anticonvenzionale e libero da contratti formali.