Vai al contenuto

Momenti di trascurabile felicità, di Francesco Piccolo

    Momenti di trascurabile felicità di Francesco Piccolo, edito da Einaudi, ovvero la  felicità  non è una lontana  chimera ma un attimo di eccitazione da cogliere al volo.

    Mi capita regolarmente. Spingo con veemenza -a rischio di sbattere la fronte- le porte  su cui campeggia, infame, il cartello TIRARE e, ovviamente, tiro con sicumera laddove il cartello invita a SPINGERE. Quella rara volta che ci azzecco, mi coglie una fugace e impercettibile ebbrezza. Per dirla con il titolo dell’ultimo libro di Francesco Piccolo, vivo uno di quei Momenti di trascurabile felicità che, però, non sempre gusto nella sua pienezza.

    Sarà perché la definizione di felicità è legata a momenti di gioia suprema o perché la società ci insegna che la felicità è una chimera che solo pochi raggiungono e, magari, solo una volta nella vita. E hai voglia a dire che la felicità sta nelle piccole cose o nell’apprezzare ciò che si ha. Per noi piccoli umani avidi e rapaci, felicità è vincere la lotteria o realizzare obiettivi irrealizzabili. Tutto il resto è ricerca.

    A Francesco Piccolo, però, questa cosa non piace. Per lui esistono i Momenti di trascurabile felicità, tipo lampi nella tempesta. Chessò: la cancellazione di una noiosissima riunione di condominio, una multa annunciata e non presa,  un film che finisce come volevamo che finisse, una piccola astuzia che va in porto senza intoppi.

    Come sempre accade ai libri, le 130 e dispari pagine di Piccolo veleggiano nel mare degli opposti. Banale- originale; noioso-ironico; non dice niente-chiunque ci si può ritrovare; un elenco gustoso-se lo poteva risparmiare ecc,ecc,ecc.

    Dal canto mio, se qualcuno mi ricorda che un bel cappuccino fumante e un cornetto “di vera pasta sfoglia”, rubati ad una giornata freddina, uggiosetta e freneticuccia, sono un momento di trascurabile felicità… beh, male non mi fa.